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"Poema di riscatto e di catarsi profonda, 'Neraneve e i sette cani' resta un trittico poematico fluido, fiabesco e complesso; indica un luogo ideale in cui regnano la Pace e l'Amore, l'Armonia e la Gioia, in definitiva la felice concordia del vivere; un Locus Amoenus, in cui vivere o morire - per dirla con Breton - non sono che soluzioni immaginarie, perché la Vera Vita è altrove. Da qui anche il sentimento, a lettura ultimata del libro, che l'autrice nello scriverlo si sia come liberata di un peso, quasi avendo saldato un debito etico con se stessa." (dall'Introduzione di Luigi Fontanella)